lunedì 30 novembre 2009

Riapre lo "Sportello Stranieri" gratuito in via Foppette

Riapre a Milano, in via Foppette, nei pressi di piazza Napoli, lo sportello gratuito per supportare i cittadini stranieri nelle pratiche relative alle regolarizzazioni, sanatorie o decreti flussi, ricongiungimenti famigliari, mediazione con le questure per rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno.
Sportello Stranieri, offre un servizio di orientamento e consulenza per richieste di cittadinanza, contratti di affitto, matrimoni e, in generale, per ciò che riguarda il rapporto con le istituzioni.

L'organizzazione internazionale Convergenza delle Culture, nuovo nome del Centro delle Culture, promuove da anni il dialogo tra le culture, la ricerca dei valori comuni tra popoli e individui diversi. I volontari che ne fanno parte lavorano per il rispetto dei diritti umani e la denuncia di ogni forma di discriminazione sulla base della metodologia della nonviolenza.

Per fissare un appuntamento, chiamare i numeri 393.6731883 e 347.5213205 oppure scrivere a sportellostranierifoppette@yahoo.it.

Sportello Stranieri Foppette
via Foppette, 2 Milano
Tram 14, autobus 90/91, fermata Piazza Napoli.
sportellostranierifoppette@yahoo.it

Per info:
Marzia Saglia
cell. 3475213205

Agenzia stampa Pressenza
www.pressenza.org

giovedì 26 novembre 2009

SABATO 5 Dicembre 09 - Milano - CINEMA ARIOSTO "Vietato sognare"


Vietato sognare

Film documentario di Barbara Cupisti

vincitore del Premio Amnesty Italia 2009 – Cinema e diritti umani

In proiezione sabato 5 dicembre 2009

Ore 21:00 – Cinema Ariosto

Via Ariosto 16, Milano

In occasione della Marcia Mondiale Mondiale per la Pace e la Nonviolenza , la Comunità per lo sviluppo umano organizza la proiezione della pellicola Vietato sognare , a cui farà seguito un momento di riflessione sui temi del dialogo e della nonviolenza. Parteciperanno la regista del documentario Barbara Cupisti, Alì Abu Awwad, rappresentante del movimento pacifista palestinese Al Tariq che ha preso parte alla sua realizzazione e Giorgio Schultze, portavoce europeo della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza e del Movimento umanista.

La guerra infrange i sogni, taglia l'orizzonte, relega l'uomo in uno stato di impotenza nei confronti di una realtà nella quale gli viene precluso ogni spazio di movimento, di sviluppo personale, intellettuale, sociale, ogni possibilità di scelta. Ai bambini viene negata la serenità, il diritto a vivere una fanciullezza dolce e libera, costretti a crescere nella diffidenza, nella cultura di un conflitto che non gli appartiene. Un conflitto che hanno ricevuto in eredità, che forse apparteneva ai propri genitori ma che ancora oggi, epoca in cui dovrebbe essere già stato svuotato di ogni significato culturale, territoriale o religioso, perpetra odio, violenza e discriminazione. La spirale non si è fermata e nell'ignoranza della comunità internazionale i bambini che hanno ricevuto questa tragica eredità, un domani la trasmetteranno loro malgrado e altrettanto inconsapevolmente ai propri figli.

Vietato sognare, film documentario scritto e diretto da Barbara Cupisti che le è valso il Premio Amnesty Italia 2009 – Cinema e diritti umani, racconta alcune di queste storie. Un percorso che attraverso la macchina da presa, mostra le contraddizioni di un conflitto mai sanato, quello israelo palestinese, in un territorio come Hebron, luogo dall'alto valore simbolico, dove gli adulti lottano e muoiono ancora per la terra e i bambini possono diventare bersaglio di rappresaglie e ritorsioni. Ma anche storie uomini che hanno conosciuto la guerra, imparato la lezione sulla propria pelle e hanno deciso di rifiutare la tragica eredità che la storia gli ha consegnato, diventando protagonisti di una nuova ricerca. Ex soldati israeliani e ex miliziani palestinesi, uomini ossessionati dalla ricerca della pace come un tempo erano stati ossessionati dall'idea della guerra. Uomini che ora vengono spesso additati come traditori, perché hanno trovato la forza di creare ponti per diffondere dal basso una cultura del dialogo che si insinui e capovolga quella del conflitto e restituisca ai propri figli il diritto di sognare


mercoledì 25 novembre 2009

Aperitivo Mondo Senza Guerre - sabato 28 novembre

Dal 2 ottobre scorso il mondo è il meraviglioso teatro di migliaia

di incontri, dibattiti, feste, eventi interculturali, interreligiosi, interrazziali.

Questa marcia mondiale è riuscita anche grazie a te!

L'associazione Mondo Senza Guerre ti invita a una serata per festeggiare il passaggio avvenuto a Milano e in Italia (dal 7 al 12 novembre) della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza.

" Io C'ero..."

  • Testimonianze dei marciatori, associazioni, scuole, istituzioni coinvolte
  • Aneddoti dalle maggiori città italiane: Milano, Roma, Torino, Vicenza e altre...
  • Proiezione di video della Marcia Mondiale nelle varie città.



Vieni anche tu a dare la tua testimonianza!

Ricco buffet a soli 10 euro!



SABATO 28 novembre 2009 ore 19:00 - Via Mazzali, 5 (MM Udine) - Milano

gradita prenotazione: Sandra 339 5456073 sandrac201@yahoo.it

venerdì 6 novembre 2009

Nasce la walking class

Il Mondo ha una Marcia in più. Per la Pace e la Nonviolenza.

Domenica 8 Novembre, con ritrovo alle ore 13.30 a Campo Marzio, passerà a Vicenza la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. Una tappa importante, che ha il significato di dare appoggio e visibilita' mondiale alla opposizione nonviolenta che molte organizzazioni e gran parte della popolazione della citta' stanno praticando da anni nei confronti del progetto di militarizzazione della città.

Il 2 ottobre scorso, Giornata Internazionale della Nonviolenza in onore della nascita di colui che intravide la potenza dell'azione nonviolenta, Mahatma Gandhi, da Wellington (Nuova Zelanda) è partita la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. Un 'iniziativa promossa dall'Organizzazione Internazionale Mondo senza Guerre, che in due anni di lavoro ha assunto i connotati di un progetto di portata planetaria trovando sostegno e adesione tra capi di Stato e di Governo, Premi Nobel, ong e associazioni di volontari, personaggi del mondo della cultura, dell'arte, dello sport e tanta gente comune. Da quel momento il mondo è il meraviglioso teatro di migliaia di incontri, dibattiti, feste, eventi interculturali, interreligiosi, interrazziali. Una delegazione internazionale sta percorrendo 160.000 km in 93 giorni, sta attraversando 6 continenti facendosi ambasciatrice di pace in più di 90 Paesi dove incontrerà centinaia di migliaia di persone pronte ad accoglierla e a marciare con lei. Al 10° Summit Mondial dei Nobel per la Pace in programma a Berlino dal 9 all'11 novembre, la delegazione della Marcia Mondiale riceverà in eredità dai Premi Nobel la Carta per un Mondo Nonviolento.

Il messaggio di Pace di cui la Marcia Mondiale si fa portavoce è chiaro e declinato su piani diversi. In prima battuta si propone di rispondere alle istanze più urgenti per il disarmo mondiale, la non proliferazione delle armi nucleari e la riduzione drastica di quelle convenzionali, l'adesione non solo formale di tutti i Paesi ad un patto di non aggressione, l'impegno di tutti i governi nella risoluzione di ogni conflitto unicamente per via diplomatica, il ritiro delle truppe di invasione da qualsiasi territorio occupato. Ma questo messaggio va tradotto e concepito anche su un piano umano molto più quotidiano. Pace e nonviolenza sono concetti che nell'ottica della Marcia Mondiale abbracciano la tolleranza, l'accoglienza e la disponibilità nei confronti di coloro che vivono una condizione di conflitto, carestia, mancanza d'acqua potabile. Concetti che invitano alla riflessione, alla comprensione, all'allargamento delle maglie di una società, quella dei Paesi cosiddetti sviluppati, che per quanto in difficoltà, è stata da sempre ed è privilegiata. Invita a riflettere sul fatto che molti di questi privilegi ci sono concessi sulla base del sacrificio di un altro uomo che all'altro capo della terra vive in condizioni disumane.

La nonviolenza è anche impegno contro ogni tipo di discriminazione e per questo la Marcia Mondiale è aperta alla partecipazione di chiunque sia disposto a schierarsi in favore della cessazione dei conflitti e della violenza nel mondo. Questo atteggiamento di apertura è proprio ciò che maggiormente differenzia questa marcia da tante altre e le conferisce un aspetto tremendamente rivoluzionario: è uscire dalla logica della dialettica, della ricerca delle distinzioni, per creare una grande corrente multiforme che punti in una stessa direzione, che lasci a chiunque lo spazio di partecipare e di farlo con la propria identità e la propria storia. Poco importa da dove viene chi aderisce alla Marcia Mondiale; ciò che importa è verso dove va. Poco importa il passato, quando il futuro di tutti è messo a repentaglio dalla folle proliferazione nucleare e dall'aumento vertiginoso della violenza in tutti i campi. Chi comprende l'urgenza di creare una coscienza nonviolenta in questo pianeta, chi aspira davvero a cambiare la rotta distruttiva su cui siamo incamminati, non baderà alle differenze, non affermerà il diritto a stabilire chi sono i più puri, chi sono i più degni. Rifiuterà lo spirito inquisitorio, che fa sospettare delle intenzioni di chi marcia al proprio fianco, magari in una forma diversa dalla propria, magari mosso da motivi diversi dai propri ma in ogni caso lì, schierato ad affermare che la gente di questo pianeta vuole la pace e vuole vivere senza violenza.

Per questo la Marcia è fatta di uomini e donne che vogliono vedere il mondo a colori e concepiscono la diversità come fonte di ricchezza. Queste donne e questi uomini hanno deciso di percorrere concretamente, non solo simbolicamente, le strade del mondo per affermare la dignità di ogni essere umano, principio ignorato di un documento che si chiama Carta dei Diritti Fondamentali dell'Uomo e che in 61 anni di storia non ha ancora trovato un'applicazione neanche adeguata al grado di civiltà di cui andiamo tanto fieri. La pace e la nonviolenza sono uno stile di vita, vanno cercate e conquistate nella quotidianità.

Emanuela Fumagalli - Coordinamento nazionale Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza
--
visita il sito www.mondosenzaguerre.org

venerdì 2 ottobre 2009

Diretta video Marcia Mondiale sul Web

A questo indirizzo:
http://www.marciamondiale.org/tv/

fra qualche ora (sono le 16.04) ci saranno dirette video di alcuni eventi della Marcia Mondiale in Italia

giovedì 1 ottobre 2009

Carta del Secretario General de Naciones Unidas por los festejos del 2 de Octubre, Día Internacional de la No-Violencia 2009

Mahatma Gandhi, cuyo legado festeja esta práctica anual, una vez destacó que "la no-violencia, para que valga la pena, debe trabajar en la cara de las fuerzas hostiles". En el mundo actual, enfrentamos muchas fuerzas hostiles -- múltiples y persistentes crisis que demandan una respuesta tanto por parte de los líderes como de los ciudadanos.

Gandhi entendió que una poderosa idea podía cambiar el mundo. El supo que individuos, trabajando en solitario y en conjunto, podían alcanzar lo que para otros eran sueños imposibles.

Inspirados por la vida de no-violencia de Gandhi, las Naciones Unidas hoy trabajan para terminar con la violencia.

Luchamos, por ejemplo, por liberar al mundo de las armas de destrucción masiva. Nuestra reciente campaña WMD -we must disarm (debemos desarmar)- buscó aumentar la conciencia sobre el alto costo de las armas de destrucción masiva..Iniciativas recientes y reuniones, incluyendo la cumbre del Consejo de Seguridad sobre desarme nuclear y no-proliferación, han aumentado las perspectivas de reducir los arsenales en el mundo. Debemos sostener el impulso, y la presión en la conferencia que reveerá el Tratado de No-Proliferación Nuclear el próximo año y aún más.

El llamado de la no-violencia necesita ir más allá del no uso de armas mortales. Las Naciones Unidas junto a organizaciones de base han luchado largo tiempo por detener la agresión humana en nuestro planeta. La emisión de gases de efecto invernadero han sido parte de esta acometida, y ahora la amenaza de cambios climáticos catastróficos. Yo hago un llamamiento a los activistas en todas las latitudes a aumentar la presión sobre los líderes para sellar un tratado en Diciembre próximo durante la Conferencia del Cambio Climático en Copenague.

La horroroza violencia infringida sobre mujeres y niñas alrededor del mundo también debe ser el centro de nuestra preocupación.. Se estima que unos 150 millones de mujeres y niñas son victimizadas cada año. Las violaciones se han extendido como arma de guerra. Víctimas de coerción sexual son más propensas a sufrir el contagio de enfermedades de transmisión sexual, incluyendo HIV/SIDA. Pido a todos los asociados a unirse a mi campaña UNETE para Terminar con la Violencia Contra las Mujeres, la cual está dirigida a aumentar la conciencia y los fondos para enfrentar esta problemática en todo el mundo - dado que ningún país es inmune.

En este Día Internacional, celebremos -y encarnemos- el legado del Mahatma Gandhi atendiendo a su llamado por un movimiento de no-violencia. Terminemos con la violencia en todas sus manifestaciones, y reforcemos nuestro trabajo colectivo por un mundo más seguro, más ecológico, y más pacífico.

(Traducción al español: Juan E. Drault)

venerdì 25 settembre 2009

MARCIA MONDIALE - MILANO CANTA PER LA PACE



Il 2 OTTOBRE MILANO canta IN PIAZZA PER LA PACE
ORE 18.00, PIAZZA DEL DUOMO


L'appuntamento per tutti coloro che aspirano a un mondo di pace, libero da guerre e violenze è fissato per il 2 ottobre in Piazza del Duomo a Milano dove, come in molte altre città d'Italia e del mondo, avranno inizio le celebrazioni per la partenza da Wellington (Nuova Zelanda) della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza.

'FACCIAMOCI SENTIRE'. UN GIGANTESCO CORO PER 'IMAGINE' DI JOHN LENNON

Il clou dell'evento è fissato per le 18.00 quando il pubblico trasformerà la piazza in un grande palco per la pace cantando 'Imagine' di John Lennon insieme a testimonial e personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e della musica. Lo sguardo dei presenti sarà rivolto al maxischermo allestito su Palazzo dell'Arengario in Piazza Duomo dove scorreranno le parole della famosa canzone. Il pubblico, in possesso di microfoni distribuiti sul posto, sarà intonato e diretto da La Pina, Diego e dal Trio Medusa di Radio Deejay. La performance, trasmessa in diretta sempre sul maxischermo, sarà poi disponibile in internet sui principali canali di condivisione video. L'evento sarà seguito 'on air' da LifeGate Radio e da Radio Deejay. In piazza, tra gli altri, Barbara Cupisti, attrice e regista italiana, Gianluca Pessotto, dirigente sportivo, Emma Re, cantante, Francesco Sarcina ('Le Vibrazioni'). Partecipano all'evento anche la Compagnia teatrale Ombre di Luna, la Compagnia Atelier Teatro, Drum Circle, Lorenzo Pierobon, Zibba, Undersmokingdoors, e il coro di Voci Bianche "A.d'A.Mus." diretto dal maestro Marco Tonini.

PIAZZA DEL DUOMO, 2 OTTOBRE. IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA
16.00 Compagnia teatrale Ombre di Luna - In viaggio con Iside
16.30 Compagnia Atelier Teatro - Duty free della sopravvivenza
17.30 Drum Circle - coinvolgimento pubblico con tamburi
18.00 Collegamenti in diretta con le altre città e, in differita, proiezione della partenza della Marcia Mondiale dalla Nuova Zelanda.
18.15 Tune the world – Intonazione del Do Diesis con Lorenzo Pierobon. e il coro "A.d'A.Mus." diretto dal Maestro Marco Tonini.
18.30 Proiezione su maxischermo del testo di 'Imagine' di John Lennon. Grande evento corale
dalle 12.00 alle 19.00 saranno presenti le associazioni per la pace e la nonviolenza con stand dedicati

martedì 22 settembre 2009

Il civico liceo serale pubblico Gandhi non deve chiudere: Firmate la petizione

IL GANDHI E' L'UNICA SCUOLA PUBBLICA SERALE CIVICA PARITARIA RIMASTA IN ITALIA E RISCHIA DI CHIUDERE PRECLUDENDO IL DIRITTO ALLO STUDIO DI CHI LAVORA DURANTE IL GIORNO. QUESTO GRAZIE ALLA RIFORMA GELMINI E ALLA GIUNTA MORATTI ED IN PARTICOLARE ALL'ASS.MOIOLI. FIRMATE LA PETIZIONE PER SOSTENERCI OPPURE VENITECI A TROVARE DURANTE IL PRESIDIO PERMANENTE IN PIAZZA 25 APRILE N 8 - MILANO ZONA MOSCOVA-GARIBALDI

Siamo tutti studenti lavoratori del Civico Liceo Serale paritario "GANDHI" composto da 4 sezioni (liceo classico, linguistico, sociopsicopedagogico, scientifico) per un totale di 20 classi di cui, all'avvio dell'anno scolastico, ne rimarrebbero soltanto 2.
Un autentico smantellamento da parte del Comune di Milano che, mentre investe nell'EXPO 2015, chiude un'istituzione importante che da oltre 50 anni (con un costo contenuto di 258 euro annui) garantisce il diritto all'istruzione a tutti gli studenti lavoratori, a quei ragazzi che non si sono inseriti nelle scuole diurne e a studenti che svolgono attività agonistiche.
Una decisione ancora piu' sconvolgente, se si pensa che questo e' l'unico liceo pubblico serale di tutta Italia.
Non esistono alternative ne' a milano ne' altrove.
Questa decisione e' stata presa, dall'assessore Moioli e quindi dal comune di Milano, all'insaputa di tutti, sia studenti che professori, in pieno agosto; cio' e stato fatto per evitare scandali di qualsiasi genere o portata, sfortunatamente per l'assessore le cose non sono andate proprio sencondo i suoi piani.
Siamo studenti, professori, personale scolastico, genitori, amici e parenti che ci stiamo ritrovando da ormai una settimana in ASSEMBLEA PERMANENTE siamo arrabbiati, siamo determinati a ribellarci a questa ingiustizia.

Indirizzo : PIAZZA 25 APRILE N 8
E-mail : studenti.civiciliceiserali@gmail.com
Sito web : http://gandhi-in-rivolta.blogspot.com/ firmate la petizione on line !

mercoledì 16 settembre 2009

Fjestival a Rozzano per la pace e la nonviolenza

Fjestival delle Diversità e Nonviolenza
Sabato 26 e Domenica 27 settembre 2009, ore 14.00 - 24.00
Cascina Grande di Rozzano


L'Associazione umanista Diversa-Mente, coordinatrice del Comitato Pace
di Rozzano, promuove un evento, grazie al quale vuole riempire di
contenuti e significati le parole pace e nonviolenza.
Entrambe infatti non significano solo assenza di guerre, ma un
atteggiamento, uno stile di vita che si traducono poi in azioni
concrete. In tal senso il fjestival vuole dare modo alle persone di
confrontarsi e di fare propri i valori fondamentali della nonviolenza,
della solidarietà della cooperazione, della tolleranza, del rispetto
dei diritti umani, della multi-culturalità dell'affermazione delle
diversità come ricchezza, della convivenza pacifica, dello sviluppo
sostenibile, del rispetto dell'ambiente. Il Fjestival si ispira e
vuole inoltre promuovere la prima Marcia Mondiale per la Pace e la
Nonviolenza, che partirà dalla Nuova Zelanda il 02/10/09, percorrerà
per 3 mesi i sei continenti e passerà a Milano il 10 novembre.
Il Fjestival si propone inoltre di:
- facilitare e incentivare la collaborazione tra gruppi e associazioni
rappresentanti realtà diverse, in modo che tale sinergia amplifichi
l'impatto e la portata che avrebbe l'azione isolata di ogni gruppo;
- facilitare lo scambio di idee e di esperienze e la conoscenza reciproca;
- stimolare la crescita del numero di aderenti delle associazioni
presenti per poter contare su un insieme più ampio di persone;
- porre le basi per future nuove collaborazioni, incentrate su temi
specifici o su campagne comuni;
- far emergere e dare visibilità a "mondi" spesso sconosciuti
nonostante siano ad un passo da casa.

Il programma, in fase di definizione, prevede:

- Triangolare di calcio...italia senegal (presso il campo sportivo Don
Bosco di Via Campania)
- Presentazioni progetti solidali nelle scuole
- Presentazione della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza
- Spettacoli di danza, musica, arti espressive e teatro
- Laboratori sulla Nonviolenza e di autoconoscenza
- Conferenze

Durante le due giornate laboratori creativi, dibattiti, stand
associazioni, mostre, istallazioni ed esposizioni.

Tutti gli eventi sono a ingresso libero e gratuito e l'evento è
patrocinato dal Comune di Rozzano.

Per informazioni sul programma e adesioni:
www.diversa-mente.org
info@diversa-mente.org
tel. 3487454757

mercoledì 26 agosto 2009

QUARTA NOTTE BIANCA DELLA SOLIDARIETÀ CON I RIFUGIATI

Solidarietà e accoglienza per profughi e rifugiati.

Per le vittime che hanno perso la vita in mare

I rifugiati di Milano, provenienti dall'Eritrea, Etiopia, Somalia,
Sudan lottano da 5 mesi, per il diritto umano all'accoglienza. Sono
donne, uomini e bambini, esseri umani che fuggono dalle guerre in
cerca di protezione e di un futuro migliore. Hanno dei diritti
riconosciuti internazionalmente e chiedono ciò che gli spetta dal
Comune di Milano, che non da alcuna risposta e li costringe a dormire
per la strada. La giunta Moratti addirittura è arrivata a mandare
perfino l'esercito, dichiarando piazza Oberdan "zona sensibile".
Negano i diritti riconosciuti da leggi internazionali, continuano una
repressione che dura da 5 mesi con calunnie e bugie ripetute da
politici di professione, da mass media e giornali.

In piazza Oberdan ci sono rifugiati eritrei come i 75 uomini e donne
morti nel mare di Sicilia in questi giorni, tra i quali alcuni di loro
erano stati vittime dei respingimenti in Libia dei mesi scorsi.
Lasciati morire negando il soccorso, per 20 giorni hanno viaggiato e
le 10 navi incontrate, non hanno risposto alla richiesta di aiuto. Le
istituzioni fra cui: Libia, Malta e l'Italia in prima fila, hanno
negato il soccorso a chi chiedeva aiuto. Questo governo nega, nei
fatti l'accoglienza a chi fugge dalle guerre e dalle dittature,
violando tutte le leggi e i diritti umani riconosciuti.

Alle ultime vittime che hanno perso la vita in mare vogliamo dedicare la:

QUARTA NOTTE BIANCA DELLA SOLIDARIETÀ CON I RIFUGIATI

GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE DALLE ORE 20.00.

IN PIAZZA OBERDAN A MILANO

Per iniziare..h.20.20 (8.20 P.M.) Cena della solidarietà

A seguire … Assemblea pubblica

per finire Lettura dal libro "la nave fantasma " di Bebo Storti

C'è bisogno di reagire, per costruire una vera accoglienza umana,
questo significa in questa città sostenere con più forza, la lotta dei
rifugiati di Milano. Possiamo imparare tutti a reagire dal loro
coraggio, dalla loro determinazione, solidarietà, protagonismo e
umanità. Rivolgiamo un appello ai nostri fratelli e sorelle immigrati
e italiani a unirsi, organizzarsi a prendere l'iniziativa con coraggio
per contrastare il razzismo, la paura o la rassegnazione.

Invitandovi a partecipare alla:

MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 17 OTTOBRE A ROMA

Per contatti e adesioni:

Rifugiati di Milano – 345.6125464 – rifugiati.milano@gmail.com,
Associazione Antirazzista "3 febbraio" – 348.7329075 –
milano.a3f@libero.it, Gruppo per la solidarietà antirazzista Vijar
Kumar – 338.9184499, Comitato antirazzista Mondoinsieme – 328.1659637,
comitato.mondoinsieme@gmail.com,

Centro delle culture – Movimento umanista Jorge Carazas Tel.320.0118441

martedì 25 agosto 2009

Keny Arkana - cinquième soleil - sottotitoli in spagnolo

Un bell'esempio di musica dei nuovi tempi.

mercoledì 19 agosto 2009

sabato 8 agosto 2009

Duemila mani per la pace e la nonviolenza

Catena umana per Hiroshima
Duemila mani dicono "mai più la bomba"

A Marina di Grosseto duemila mani si sono unite per dire no alle bombe
atomiche, per ricordare i morti del 6 Agosto 1945 a Hiroshima, per
chiedere un futuro di pace e nonviolenza.

Era una delle iniziative del Festival Umanista per la Pace e la
Nonviolenza che si sta svolgendo a Marina di Grosseto fino al 9
Agosto.

Su tutto il litorale di Marina di Grosseto, sul bagnasciuga della
spiaggia, alle 17 del 6 Agosto, le mani di un migliaio di persone,
secondo le stime degli organizzatori, si sono strette mentre uno
striscione che ricordava il sito della marcia Mondiale per la Pace e
la Nonviolenza scorreva di mano in mano.

L'iniziativa si svolge in contemporanea con centinaia di iniziative
simili in tutte le parti del mondo, ugualmente tese a ricordare i
morti di Hiroshima e a chiedere che mai più si ripeta un fatto simile
in futuro.

"Il pericolo di un evento nucleare è un pericolo reale – ha dichiarato
Paola Poggi, portavoce della Marcia Mondiale per la Pace e la
Nonviolenza in Toscana – anche se sottovalutato dai potenti.
Mobilitarsi perché gli arsenali militari vengano smantellati è il
primo obiettivo che perseguiamo nelle nostre attività della Marcia
Mondiale".

La Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza lanciata dal Movimento
Umanista che partirà il prossimo 2 Ottobre da Wellington (Nuova
Zelanda) e percorrerà 100.000 km per concludersi ai piedi
dell'Aconcagua (Argentina) il 2 di Gennaio.

Maggiori info:

http://www.festivalnonviolenza.net

http://www.marciamondialetoscana.org

http://www.marciamondiale.org

le foto dell'evento:

http://www.festivalnonviolenza.net/index.php?option=com_phocagallery&view=categories&Itemid=5

(fonte: www.pressenza.org)

giovedì 2 luglio 2009

APORTE SOBRE LA ATENCIÓN

(Trascripción de una cinta de Silo. Septiembre de 1989)
En una época de fuerte hipnosis como ésta, la atención es un
arma formidable para contrarrestar la influencia del sistema, para
descubrir sus puntos débiles y elaborar los puntos de vista y los
planteos que pueden esclarecer a la gente para oponérsele al
sistema. Nuestra gente tiene que hacer un esfuercito en esa dirección.
Es un gran poder el conocimiento de uno mismo. Aumenta
la reversibilidad, disminuye la hipnosis, permite decidir.
Yo lo escucho al pelafustán liberal, yo veo sus proclamas
televisivas disfrazadas de ideología y estoy atento. Yo sé que
estoy atendiendo; y el problema con la atención dirigida, el problema
para ellos, es que no pierdo mi referencia, no soy chupado
por las solicitudes sensoriales que se me presentan.
Conocemos un tipo de atención que es la atención cotidiana. La
atención que va en la dirección de los estímulos. Se produce un
estimulo, yo atiendo. Hago sonar un gong y el perro va a la
comida. Voy hacia las cosas según se solicite mi atención por
algún estimulo sensorial.
Conocemos otro tipo de atención. Hay muchos estímulos y voy a
aquellos estímulos, de todos los que hay, que coinciden con mis
intereses. El primer caso es el de una atención simplemente solicitada
por estímulos, y es una respuesta maquinal. Hago ruido y la
gente va. El segundo caso, donde el sujeto tiene sus intereses y
todo eso, parece que fuera una atención algo más consciente.
Pero es una atención igualmente mecánica. Que no venga del estímulo
y que salga de uno hacia el estímulo, esa atención está llevada,
de todas maneras, por esas aspiraciones, esas conductas que
ni siquiera han sido revisadas. El sujeto ni sabe por qué tiene tales
intereses. Y por qué va hacia el estímulo, porque así está armado,
así está condicionado a responder al estímulo. Muy interesante.
No sé si se fijan que la fuente es diferente, de orientación de la
atención. La primera es una atención animal, solicitada por estímulos
externos, y la segunda es una atención que verdaderamente
es humana, que es ir hacia el otro. Pero por intereses.
Observen que tanto en un caso como en el otro, no se está
movido por un genuino control, por un saber lo que se está
haciendo, en ninguno de los dos casos. Hay diferencias entre
una y otra, pero está claro que no se sabe qué se está haciendo
en una y en otra.
Conocemos estas formas de atención. Conocemos lo que es una
atención dividida, por ejemplo. Conocemos lo que es estar, al
mismo tiempo, atendiendo a dos estímulos. Esa atención en realidad
no es muy frecuente. Salvo en algunos oficios, en algunas
ocupaciones, o en ejercicios. Hay una cierta capacidad para atender
a dos cosas simultáneamente. A veces el oficio exige eso.
Se dirá: “Bueno, luego eso se mecaniza y vemos a un tipo que
maneja un bus, toma la plata, corta el boleto, da vuelto, hace
los cambios, putea con el de atrás. Eso se mecaniza. Pero hay
oficios en que esa práctica, esa atención está dividida. Por experiencias,
por prácticas, por ejercicios, conocemos ese trabajo
de atención. Hay otro tipo de atención que es la atención dirigida.
Nosotros podemos hacer muchas prácticas o experiencias y
lo único que vamos a lograr con esas prácticas es comprender
que la atención es muy elástica, que admite distintas formas, y
vamos a poder probar la propia atención. Pero no podemos plantear
esas prácticas más allá de lo que justamente son: prácticas
o una comprobación.
No podemos hacer eso (ir más allá con la práctica), porque si
pretendemos que el ejercicio de una forma de atención, a fuerza
de práctica y de sostenimiento, logre resultados de transformación,
lo que va a producir es una fatiga. Y vamos a ponerle
empeño el día 1, el día 2, el día 3, menos el día 4, menos el día
5 y “sayonara”. Lo que nos exige mucho esfuerzo y no podemos
ubicarlo en franja para ya trabajarlo sin mucho esfuerzo, es algo
que no se puede sostener, porque no obtenemos beneficios
proporcionales al esfuerzo invertido.
Estos testeos son de interés porque nos permiten comprender
los secretos de la atención. Una de las cosas que nos permite
comprender lo de la atención dirigida es que juega con
mayor fluidez la reversibilidad. En la medida en que estamos
conversando y estamos atentos a lo que estamos diciendo, no
perdemos nuestro centro de gravedad. Nos damos cuenta que
es bastante difícil que nos traguemos el anzuelo. Porque se
nos podrá decir esto o lo otro, pero nuestra mirada está clara.
No somos tan susceptibles ni vulnerables a la presión de grupo
o situaciones, ni a la presentación de imágenes de cartón.
Porque tenemos nuestro centro en nosotros mismos.
En su momento se habló que una de las características de la
hipnosis era la pérdida de referencias del sujeto y su capacidad
de cotejo. Esa pérdida de la capacidad de cotejo hacía que
el objeto estímulo se convirtiera en algo central, no se pudiera
comparar con nada, y al no haber comparación se caía en ese
campo de influencias. Eso sucedía también en los sueños. Y
sucede no sólo en hipnosis. Sucede en la vida cotidiana. La
sugestión de la imagen es muy fuerte, la sugestión del momento
en que uno vive, del medio social, la sugestión de la
prensa, de la TV, actúan muy fuertemente. No hay con qué
cotejar, en todos lados se encuentra lo mismo, hay determinados
valores establecidos, todo eso es aceptado, todo eso no
es pensado, eso es lo que pasa, eso es lo que ocurre, estás
sometido a ese gran campo de influencias y tu atención termina
finalmente yendo en esa dirección. Y ahí estamos atrapados
en esa hipnosis del sistema, cosas así hemos conversado
en su momento.
La capacidad de reversibilidad y de autocrítica disminuye considerablemente
en las poblaciones. Si hay poca capacidad de
crítica es porque no se pueden comparar cosas; por eso no se
puede hacer. Y si hay poca capacidad de autocrítica es porque
no se pueden comparar cosas dentro de uno mismo. Quien no
se conoce a sí mismo no puede comparar cosas en sí, directamente
está inhabilitado para la autocrítica. No se conoce, no
puede hacer autocrítica.
Si acaso cree que está se autocriticando, como en el caso de
esos ciudadanos que dicen: “Yo confieso que tengo que hacer
autocrítica. Soy un hijo de puta”. Cuando dicen esas cosas,
en realidad no están haciendo cotejo entre cosas que les
pasan. Están utilizando la mirada del otro para largarla sobre
ellos mismos. La autocrítica de ellos no tiene ningún valor.
Es como los criticarían otros, ellos están diciendo eso que
dicen los otros de sí, como elaboración propia.
Si no hay autocrítica y no hay crítica, no hay reversibilidad. Es
decir, no se tiene la aptitud para salir de ese campo de influencias
externas provenientes del sistema.
No tienen autocrítica porque no tienen conocimiento. (...)
Se pone en juego la ubicación de uno en estos fenómenos.
Esa forma de atención dirigida, si nosotros la presentamos
en términos de práctica y de cómo generarla, va a terminar
en un forzamiento, no nos va a dar tiempo a que tengamos
resultados y se nos va a joder la cosa.
Si nosotros recordáramos algunos momentos interesantes en
que paseando nuestra atención hicimos cosas sin perder conciencia
de nosotros mismos, sentimos una gran potencia interna,
sin esfuerzo, eso nos ayudaría más que esto de proponernos
mantener un tipo de atención.
Basta que ahora mismo mientras estamos hablando (con suavidad,
con suavidad, siempre con suavidad), mientras estamos
hablando atentos, atentos a lo que se está diciendo,
atentos a las otras personas y todo aquello, basta con que
nos sintiéramos emplazados donde estamos para que notáramos
una mirada bastante más clara. No es una propuesta
compulsiva, no es un esfuerzo por mantener la atención. Sí
es, simplemente, un sentirse emplazado, acá donde estamos,
conversando, sabiendo que conversamos, discurriendo en
torno a ciertos temas, estamos pensando mientras discurrimos
en ellos, si mantuviéramos esa actitud (no esa práctica
ni ese forzamiento). Si mantuviéramos esa actitud y lográramos
registros de mayor potencia y frescura, no intermediación
de la imagen, creo que podríamos sacarle bastante rédito a
ese comportamiento mental.
Estamos hablando de un diferente comportamiento mental. Que,
sin duda, marca diferencias con el comportamiento mental habitual
que observamos a nuestro alrededor. Nosotros observamos
a nuestro alrededor un comportamiento mental muy determinado,
muy poco manejado, muy poco claro y, por supuesto,
muy poco potente. Parece que podemos asumir un comportamiento
mental, que es también conducta, un comportamiento
mental que tiene su rédito en esto de la reversibilidad, la crítica,
la autocrítica y de la potencia en el pensar. Esto no quiere decir
que uno no se vaya de boca, ¿no es cierto? Ante determinados
estímulos, ante determinadas cosas... uno se va de boca. No.
Está mal. Lo que digo es que si de algún modo pudiéramos
convertir en un valor psicológico esto de que es más interesante
estar atento, atento a lo que efectivamente pasa, atento a lo
que se hace, atento a lo que se dice, tener eso como un “tin-tin”
de trasfondo... Si convirtiéramos en un valor esto de que es
bueno una actitud atenta, estar centrado frente a las cosas,
creo que ganaríamos. Si lo planteáramos como práctica o como
disciplina, o como forzamiento... vamos a tener problemas.
Si lo planteamos así como actitud, creo que vamos a registrar
un interesante potencial, una mayor claridad de ideas, un eje
muy crítico, muy crítico. Creo que eso es inteligencia. Hay una
conducta mental que se puede asumir, es conducta también.
Y si me voy de boca, bueno, me voy de boca, pero yo tengo ese
valor. Hay que tener una posición mental atenta. Me parece muy
difícil si estás bien puesto en tu atención, me parece verdaderamente
más difícil que estés jodido por climas, por líos... por
cosas que están operando mecánicamente sobre ti. Me parece
más difícil a que si simplemente estás solicitado por los estímulos
o viendo si eso que se está tratando tiene que ver contigo o
no. Si tiene que ver contigo, va; si no tiene que ver contigo,
miras el gusano en la pared. Estás jodido, estás sometido a un
campo de influencias de la gran puta. Sea del sistema o sea de
tus vahos (climas), estás con líos.
No estoy hablando de cosas que sean muy fáciles, pero son suaves.
Uno en algún momento tiene que haber —sin duda que insistiendo
y experimentando con la atención— tiene que haber registrado
en algún momento de cierta postura atencional, tiene
que haber registrado esa claridad, esa potencia. Tienen que
haberla registrado. Si lo encaran como práctica, va a haber dificultad.
Se van a fatigar... y finalmente la van a abandonar, no va
a tener ningún éxito.
Yo distingo muchas formas de atención. Hay una cuasi animal,
que depende de los estímulos externos. La otra atención que
tiene que ver con los intereses, intereses que a la vez uno no
sabe ni de dónde vienen, ni por qué va... es un bólido
lanzado...¡Qué digo, un bólido!... No, una bola de barro... Ahí va
uno, uh, uh, uh, ¡¡qué atento que va!!... y no pierde detalle, porque
ahí está el interés. ¡¡Pero si no sabe qué está haciendo!!...
Bueno, ése es otro tipo de atención.
Hay atenciones divididas y hay atenciones dirigidas… (no se
entiende en la cinta) … cuyo centro de gravedad es el ojo del
que mira, es la mirada, es suave, es interesante, crítica. Y entre
tantos registros, hay un registro de potencia interna.
Esa conducta mental, digo que produce un funcionamiento mental
diferente, entre esa persona que está emplazada de esa manera
y el resto de las personas que ponen su atención mecánica.
Me parece evidente que tienen un funcionamiento mental diferente.
Yo tendría en cuenta esta sugerencia, aun cuando sea para
criticarla, para discutirla, para darle vueltas. Tendría en cuenta
esta sugerencia en torno a la atención dirigida. Una atención que
sosteniéndola sin esfuerzo te pone más claro y tiene sus registros
más interesantes, más potentes. Cuidadito, que es suave.
Pregunta: ¿Hay un registro de disponibilidad interna también?
Sí. Te interesas por cualquier huevada, parece inadmisible; es
inadmisible para cualquier persona razonable. Viene un hijo de
puta y te habla de una mosca, y tú ahí atento. Sabiendo lo que
haces, tú estás en otra. Sí, muy disponible, con tal de que esté
en marcha esa atención. Sí, es una fuerte disponibilidad interna. No, las personas razonables… las personas estereotipadas,
dibujos de personas, no tienen disponibilidad, la tienen sólo
para ciertos temas que están vinculados a sus intereses... En
ese sentido, la atención es muy disponible, todo es muy interesante
porque es la atención la que está trabajando. Todo es
muy interesante. Por supuesto tienes tus intereses y tus cosas,
pero tu atención es muy, muy disponible, casi infantil.
No es un mito, no es ninguna leyenda, es un comportamiento
mental diferente. Y trae rédito. Puedes estar puteando, puedes
estar enojado, pero está emplazado. Tú estás emplazado, estás
centrado.
No hay acción válida sin atención válida. ¿Cómo puede haber
acción válida para un distraído? ¿Y de qué está hablando?, es un
contrasentido. Eso no puede ser. Todo eso, no.
No puede haber acción reflexiva sin reflexión sobre lo que se
hace. La acción reflexiva es reflexión sobre la acción. Reflexión
sobre la acción implica atención sobre lo que se está haciendo.
¿De qué acción reflexiva me estás hablando?, si estás movido por
estímulos que no tienen nada que ver con la re-flexión. Re-flejo,
vuelta al pensar. Si mientras haces las cosas no sabes lo que
estás haciendo, si mientras piensas no sabes que estás pensando,
si mientras escuchas no sabes que estás escuchando; ¿de
qué‚ acción reflexiva me estás hablando? No sabe, pues, lo que
dice. Insisto en que es un comportamiento mental, no natural. Es
una intencional forma de poner la cabeza. Bueno, esa es una
forma de tocar los propios mecanismos; sí, es una forma de tocar
los propios mecanismos, de eso se trata. No es “natural” esa forma
de pensar..., no es “natural” esa forma de sentir... No, no es
natural, efectivamente. Lo cual está muy bien. (Risas).
Suavemente. Sin lío, sin proponerse, sin forzar la mano. Pero
considerándolo un valorcito interesante. El valor de asumir, entre
tantos comportamientos que nos parecen válidos, entre tantas
cosas que uno dice: esas están bien, esas otras están como
el culo, eso vale la pena, eso otro no, entre todos esos valores,
también algo tenemos que decir sobre el comportamiento mental. Es un modo de acción. “Corto, porque no estás moviendo
cuerdas”. Veremos, ¡ahora verás! Algo también tenemos que
decir sobre el comportamiento mental. No sólo sobre el comportamiento
de las manos, de las cosas...
Tenemos algo que decir también sobre el comportamiento mental.
Estamos hablando en este momento de un determinado
comportamiento mental. Pero no me hago ningún problema de
moralina, si me pierdo en la cosa, me pierdo en la cosa.
Yo te digo francamente que es mucho menos susceptible a la
influencia irracional de los estímulos externos. Te lo digo porque
estás atento al objeto y estás emplazado en una perspectiva
que registra, que siente. Y, sí.
Eso es todo lo que queríamos conversar sobre este tema de la
acción reflexiva, y cómo va a ser reflexiva si no sabe lo que está
haciendo... Para saber lo que se está haciendo hay que estar
mínimamente atento a lo que se está. Por ahí eso de la acción
reflexiva parece que fuera algo muy grande, pero nada, la acción
reflexiva tiene que ver con un tipo de atención.
Tantas cagadas se producen por estar desatento, en lugar de
por otros motivos. Por errores de ese tipo, por desatento...
No, no mucho más de esto sabemos, así es que sólo esto podemos
transmitir. Pero sí es genuino lo que decimos. De que existe un
registro diferente cuando se ha valorizado convenientemente esta
conducta mental que permite que quien mira, o quien hace, se tenga
por referencia, aunque sea como perspectiva. Que sepa lo que
está haciendo, lo que está diciendo, lo que está escuchando...
Es una forma aperceptiva. Pero yo debo agregar constantemente
a estas consideraciones, siempre lo mismo: ¡Esto no lo conviertas
en práctica! Conviértelo en todo caso, si es que te interesa,
en un valor de un comportamiento interesante de tu actitud
mental. No en una práctica esforzada.
A decir verdad, cuando tengas mucho sueño y demás, esto va a
disminuir. Esa potencia y esa cosa, va a disminuir. Pero cuando
estés despierto, pues está despierto. Cuando estás despierto,
debes estar bien despierto. No estamos agregando mucho a las
cosas que ya sabemos. En todo caso las estamos re-enfocando.
Dándole otra vuelta dada la experiencia que tenemos en estos
temas, ¿no es cierto? Hemos hecho muchas cosas... Vamos dando
otra vuelta, volviendo al tema de la atención.
¿Por qué no? Es el tema fundamental del comportamiento mental.
¿Para hacer qué con esa atención? Para hacer lo que quieres.
Qué se yo de tus proyectos, tus líos... tus actividades, tus intereses...
tú verás.
Pero yo te digo: hay un comportamiento mental valioso, mucho
más valioso que el comportamiento mental dado, el que tengo.
Esa reflexión queríamos dejar sobre el tema de la atención.
Estuvimos trabajando con otra gente amiga, muy bien, e insistimos
en este tema de la atención, de la atención reversible, de la
atención des-hipnotizada, de la atención disponible, de la atención
crítica, de la atención con referencia a la distancia, del problema
de la sugerencia de lo que uno dice, de lo que uno ve, de
la atención puesta en lo que uno hace, de la acción reflexiva.
Pusimos énfasis en que ese comportamiento es mental y lo consideramos,
tal vez erróneamente, como una cosa valiosa. Y no
mucho más sabemos sobre este tema. Y hay registros, seguramente
si rastrean en algún momento, hay registros muy potentes,
de mucha fuerza, con esta gracia de la atención.
Parece que si se obtienen buenos resultados, no hay que preocuparse
de nada porque uno se engolosina. A la hora de obtener
buenos resultados, parece que a uno le gusta andar así.
Como a los pelícanos les gusta andar con una piedra. Porque
sienten un pesito acá ... Si no tienen un pescado, por lo menos
tienen una piedra. Uno siempre encuentra una piedra si les abre
la boca (risas). Entonces a uno le gusta andar así. Bueno, no nos
ha llevado tanto tiempo este tema. Media hora, una hora. Pero
me parece correcto dejar esta sugerencia. Porque por lo poco
que hemos visto, esto es de mucho interés. Conviene, parece
que nos hace fuertes, nos hace reversibles, críticos, nos hace
bastante reflexivos.
Es un comportamiento mental que puede llegar a ser un comportamiento
mental cotidiano. Y no es el comportamiento
que uno observa alrededor. Bueno, eso es problema de ellos,
no vamos a llorar... Y la forzadera no nos conviene, no nos va
a dar rédito, nos va a decepcionar, nos va a hacer perder
fuerza y en poco tiempo vamos a abandonar la práctica.
Lo dejaría ahí al tema. Le llamamos a eso atención dirigida,
no esforzada, suave, comprendida por distintos experimentos
y tal vez aceptada por registros favorables, no propuesta
como una práctica. Decimos que entre otras cosas es atención
apercibida. Y lo englobamos en el tema conducta. Es
una conducta. ¿No hay conductas chuecas, carajo? ¡Claro que
hay conductas mentales! ¿No hay tipos entrenados, por el
motivo que sea, en ver todo mal? ¿No hay tipos cuya mirada
es siempre negativa? Cómo que no, hay tipos que viven en
esa conducta mental!
Esto es interesante, si es que a uno le interesa la libertad.
No creo que eso te vaya a mejorar otras funciones mentales,
pero sí creo que eso te puede dar mucha crítica, y mucho
llevar el ojo para donde uno quiere que vaya. No te va a dar
más memoria, no te va a dar más agilidad en el pensar, esas
son características personales. Pero te va a dar reversibilidad.
Y lo de la acción reflexiva, hay que llevarlo a ese tema. Y el
climazo, y esa cosa que a veces uno tiene, también se nota
que disminuye con la atención. Que tiende a no tomarte. No
puede ser que estés en un tema, moviendo ideas y cosas que
tienen que ser cristalinas, no puede ser que de pronto aparezca
un climazo y te joda y te empañe todo. ¿Pero qué es
esto? Eso no puede ser. Cómo hacer eso: ¡Pon la cabeza bien!
No conviene. No hagas eso. Esto lo nota uno, creo que lo
notamos todos, estamos muy entrenados, somos alcahuetes,
muy sicologillos, creo que notamos mucho al tipo que se
climatiza, tenemos mucha sensibilidad para eso. Y nos parece
una cosa desproporcionada, no está haciendo bien con su
cabeza. ¡Ponga bien su atención!
Este comportamiento puede constituirse en el comportamiento
mental habitual, con el que uno vive. Es una conducta
mental distinta.
Hay gente que sufre y divaga, y se climatiza. ¿Y para qué sirve
eso? ¿A quién le sirve? A él no le sirve, a los demás tampoco.
¿Y qué lógica tiene eso? Esas son conductas mentales inaceptables.
(Risas).
Bueno, imagínense, viene el mocito ahí con una conducta mental
inaceptable: ¡Retírese! Piense de otro modo la próxima
vez que venga. Claro, me viene con un vaho, con un lío...
como si llenara todo un charco... ¡No contamine! Antes de
que hable ya... ¡Qué modales son esos! Y qué desconsideración,
¿no? Llega el tipo, te hace una cosa, es un desconsiderado,
está metido en su lío... No se puede estar con él ahí,
“bip, bip, bip, bip”, sin líos.
A veces se logra, en los diálogos entre nosotros, esas cosas
muy neutras, muy en tema. Son estupendos esos momentos. Se
está simplemente en lo que se está. Así se venga el mundo
abajo. Uno tiene unos desastres que ha dejado por ahí tirados...
pero está interesado en un tema, que puede ser una huevada,
pero es muy gratificante. Pero si estás en eso, y de pronto todo
se te jode, se te nubla todo por la cagada de un clima... Oye,
estás acá, no estás allá. Y lo que pasa allá no lo vas a resolver.
En cambio lo que pasa allá, además, te jodió acá.
No saben, no estudian…

giovedì 7 maggio 2009

Rafael de la Rubia presenta la Marcia Mondiale all'ONU

Il 6 maggio 2009 Rafael De La Rubia è intervenuto all'Assemblea delle Nationi Unite a New York per presentare ai Delegati dell'Assemblea la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza.

mercoledì 15 aprile 2009

SOTTO IL CAMICE (medico)

di Carlo Olivieri - medico umanista

Prima è toccato a Kante, la giovane ivoriana denunciata mentre era in un ospedale di Napoli per partorire. Poi è successo a Baccan Ba, un ragazzo senegalese che, dopo aver sofferto per 4 giorni per un mal di denti, si è rivolto ad un ospedale di Brescia e che si è ritrovato in commissariato senza nemmeno essere curato. Poi è venuto il turno di Carlos, un boliviano che si è rivolto ad un ospedale di Pavia per un dolore addominale che poteva essere curato facilmente se non avesse aspettato dieci giorni per paura di essere denunciato: ora invece, a causa di quel ritardo fatale, si trova in rianimazione in fin di vita.
L'ultimo episodio riguarda una ragazza nigeriana che si è rivolta ad un ospedale di Conegliano per un malore e che, dopo essere stata trattenuta in osservazione per un paio d'ore, è stata denunciata dal medico di turno, trasportata in commissariato, sottoposta ad un processo per direttissima dopo aver passato una notte in carcere e quindi espulsa dal territorio italiano.

Dopo 18 anni passati nei reparti ospedalieri e negli ambulatori, prima come infermiere e poi come medico, devo confessare che questi episodi, pur suscitando la mia più profonda indignazione, non mi meravigliano affatto.
Dopo 18 anni ho imparato che ciò che conta non è il camice, ma la persona che lo veste.
Senza mettere in dubbio la loro competenza in medicina, bisogna ammettere che ci sono colleghi che non hanno alcuna competenza in materia di contatto con l'umanità dell'altro. Che cos'è, in fondo, la discriminazione se non una drammatica carenza di comprensione dell'umanità dell'altro?

Sia il collega di Napoli che quello di Conegliano non si offendano se parlo loro con sincerità.
Purtroppo devo constatare che in queste occasioni, a dispetto di ogni rapporto medico-paziente che si rispetti, avete percepito l'essere umano che si era rivolto a voi per essere curato solo come un oggetto. Una sorta di anestesia vi ha impedito di percepire l'umanità dell'altro, ma, nel trasformare l'altro in una cosa, avete trasformato voi stessi in una cosa. Come avete chiuso l'orizzonte dell'altro, così avete chiuso il vostro orizzonte.
Non avete saputo approfittare di una meravigliosa occasione: quella di contribuire al superamento, da parte dell'altro che si era rivolto a voi, non solo del suo dolore fisico, ma anche della sua sofferenza. Venendo in contatto con voi questa persona poteva forse riacquistare un minimo di fiducia. Finalmente poteva affidarsi alle cure di qualcuno senza correre il rischio di essere rigettato nella sofferenza da cui stava fuggendo.
Peccato, cari colleghi. Peccato, perché potevate conoscere dell'altro non solo i suoi organi, ma anche la sua vita. Che cosa pensavate in quel momento? Che cosa sentivate in quel momento? Probabilmente avete vissuto un momento di disumanizzazione.
Spero per voi e per le persone che dovrete curare che sia stato solo un momento e non rappresenti la base della vostra vita.
Spero per voi e per le persone che dovrete curare che non scopriate un giorno che sotto il vostro camice non c'è più una persona, ma solo un oggetto.

Roma, 15 aprile 2009

giovedì 26 marzo 2009

CADE IL GOVERNO CECO, UNA VITTORIA DELLA DEMOCRAZIA, DELLA POLITICA DEL DISARMO E DELLA NONVIOLENZA

CADE IL GOVERNO CECO, UNA VITTORIA DELLA DEMOCRAZIA, DELLA POLITICA DEL DISARMO E DELLA NONVIOLENZA
Praga, 25 marzo 2009

Ieri il governo del premier conservatore ceco Mirek Topolanek è stato sfiduciato dal Parlamento con una mozione presentata dall'opposizione socialdemocratica.
Si tratta di una grande vittoria per il movimento nonviolento contro le basi in Repubblica Ceca che vede crescere le reali possibilità di opporsi all'installazione della base militare radar degli Stati Uniti.

Il governo ceco è formato dall´ODS, il partito di destra di maggioranza relativa, da un piccolo gruppo di Democratici cristiani e dai Verdi. Le ragioni del voto di sfiducia sono tante: le misure impopolari prese nel campo del sistema sanitario hanno contribuito alla vittoria dell´opposizione, così come lo scetticismo espresso verso l´Unione Europea, ma l´elemento decisivo è stato il conflitto generatosi nella società civile ceca riguardo all'installazione di una base militare degli Stati Uniti all´interno del progetto dello scudo spaziale.

Il 70% della popolazione è contrario alla presenza di truppe straniere sul proprio territorio. La protesta popolare, che dura da più di due anni, ha messo in crisi il governo in varie occasioni e ha rafforzato i partiti di opposizione: le elezioni regionali tenutesi nello scorso autunno hanno visto infatti il crollo dei partiti della maggioranza.

"Il grande lavoro di sensibilizzazione, mobilitazione ed informazione fatto in questi anni - dice Jan Tamas, presidente del Partito Umanista ceco e leader della protesta contro la base radar - ha fatto comprendere a molti deputati dell´opposizione la pericolosità dello scudo spaziale e a molti membri del Partito Verde che stavano perseguendo una politica lontana dalle posizione dei Verdi europei". La caduta del governo è stata possibile soprattutto grazie a due deputati verdi che si sono distanziati dalle posizioni militariste del loro partito.

L´installazione della base militare statunitense è stato uno dei temi più sentiti negli ultimi anni dalla società ceca. Lo sciopero della fame fatto da Jan Tamas e Jan Bednar nel maggio 2008 ha creato forte commozione tra la gente: da allora continua in tutto il Paese uno sciopero della fame a staffetta. Si sono uniti a questa protesta scienziati, accademici, attori, registi, sportivi, parlamentari di diversi schieramenti politici e il vice presidente del Parlamento, si è formata una lega di sindaci contro il radar.

"Forse i media internazionali presenteranno la caduta del governo ceco come il frutto dei soliti giochi politici" - prosegue Jan Tamas - "questo è in parte vero, la crisi economica è un tema importante. Ma la caduta del governo rappresenta soprattutto la vittoria della democrazia, del disarmo e della lotta nonviolenta. Senza la nostra protesta il governo non sarebbe mai caduto. La nostra gente non vuole truppe straniere sul proprio territorio; adesso gli Stati uniti dovranno rivedere i loro piani. E` una vittoria della gente e non dei politici".

Gli attivisti cechi vorrebbero che il loro esempio venisse seguito negli altri Paesi coinvolti nel progetto dello Scudo Spaziale - l´Italia, la Gran Bretagna, il Giappone e l´India - per sviluppare un'ampia opposizione alle "guerre stellari" e a favore del disarmo nucleare. Soprattutto la costruzione dello scudo spaziale in India potrebbe aumentare le tensioni con il Pakistan, e ambedue i Paesi dispongono di arsenali nucleari.

Il premier Topolanek, intervistato dal giornale Novinky, subito dopo la sfiducia espressa al suo governo, ha ribadito la certezza che il futuro governo seguirá la strada della ratificazione del trattato con gli Stati Uniti. Su questa possibilità Jan esprime i suoi dubbi: "dopo le pressioni generate dallo sciopero della fame, il partito socialdemocratico ha dovuto prendere una posizione chiara a nostro favore, cosa che rende più difficile in futuro per loro cambiare opinione sulla questione del radar."

Il 26.3 Jan Tamas sarà in Italia, dove parteciperà a Milano all'incontro "Per un'Europa di pace. Sindaci, europarlamentari e movimenti: lo scudo stellare ci coinvolge".
Giovedì 26 marzo, ore 20.30, Casa della Pace della Provincia di Milano.
Per informazioni: Anna Polo, cell. 335.39.08.89

Gerardo Femina
Europe for Peace

giovedì 19 marzo 2009

Manifestazione per la pace e il disarmo sabato 21 marzo dalle 16 a Milano

21 marzo 2003: Bush invade l'Iraq

21 marzo 2009: Obama propone una riduzione dell'80% degli arsenali nucleari

Nel sesto anniversario di una guerra che ha causato centinaia di migliaia di morti e continua a provocare sofferenze e distruzioni, vogliamo manifestare il nostro appoggio al primo presidente americano che dopo decenni ha il coraggio di porre il tema del disarmo nucleare come un elemento fondamentale della sua politica.

Chiediamo ad Obama di dimostrare lo stesso coraggio ritirando le truppe dall'Iraq e dall'Afghanistan, per avviare finalmente un processo di pace e ricostruzione basato sul dialogo e non sulle armi.

Per denunciare l'assordante silenzio che avvolge il rischio di un conflitto o un incidente nucleare, una minaccia per l'umanità che la proliferazione degli armamenti atomici rende ogni giorno più concreta:

Appuntamento sabato 21 marzo alle ore 16 in via Dante - ang.Rovello, per una marcia fragorosa con ogni possibile oggetto che faccia rumore.

La manifestazione si inquadra nel grande progetto della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, che percorrerà il mondo dal 2 ottobre 2009 al 2 gennaio 2010, chiedendo:

  • Lo smantellamento totale ed immediato di tutti gli arsenali nucleari
  • Il ritiro delle truppe d'invasione dai territori occupati
  • La riduzione progressiva degli armamenti e delle spese militari
  • La rinuncia dei governi a utilizzare la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti
  • La fine di ogni forma di violenza in tutti i campi della vita sociale

Coordinamento della manifestazione di "Mondo senza guerre":

www.mondosenzaguerre.org

L'evento è collegato all'organizzazione della Marcia Mondiale per la Pace e il Disarmo:
www.marciamondiale.org

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The 21th march 2003: Bush invades Iraq.
The 21th march 2009: Obama suggests to reduce of 80% the nuclear armaments.

On the occasion of the anniversary of a war that has caused hundres of thousend of dead mens and keeps to cause suffering and destoy, we want demonstrate our support to the first American President who has courage to put the nuclear disament thema as the fundamental of his politics.

We ask to Obama to demonstrate the same courage by removing the army troops from Iraq and Afghanistan, in order to start the peace and rebuilding process based on dialogue and not on weapons.

We invite you to an appointment the 21th march at 4 PM in Dante street – at the Rovello corner, for doing a clanging march by means of avery thing that makes noise.

The aim is pointing out the roaring silence which goes with the risk of a proliferation of nuclear armaments and, day by day, makes more real for the mankind the threat of a nuclear war or accident.

The demonstration is coordinated by "Mondo senza guerre".
www.mondosenzaguerre.org

The demonstration is one of the events provided for the "Worldwide March", a worlwide event starting from 2nd october 2009, New Zealand – until 2nd january 2010, Argentina, organized for asking peace and disarmament.
www.theworldmarch.org
www.marciamondiale.org

martedì 17 marzo 2009

Milano 17/03/2009 - Noi non segnaliamo day

17 marzo 2009:
"NOI NON SEGNALIAMO DAY"

La Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM), in collaborazione con Medici Senza Frontiere, Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione, Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, promuove una giornata di protesta e mobilitazione contro il disegno di legge sulla sicurezza in discussione alla Camera dei Deputati che prevede, fra l'altro, la cancellazione del divieto di segnalazione per gli immigrati senza permesso di soggiorno che si rivolgono alle strutture sanitarie per curarsi.

A questa iniziativa aderiscono ordini professionali, società scientifiche, realtà istituzionali ed enti locali, gruppi e associazioni di volontariato e privato sociale, operatori del settore pubblico e del privato sociale.

Con questo appello si vuole evidenziare l'assoluta insensatezza di tale provvedimento in termini di sanità pubblica, di economia sanitaria, di sicurezza e di valori etici e deontologici.

FIACCOLATA "NOI NON SEGNALIAMO DAY"
17 Marzo alle ore 18.30
Milano - via Festa del Perdono
(davanti all'Università Statale di Milano)
raggiungeremo insieme P.zza Duomo

lunedì 16 marzo 2009

17/03/2009 Roma - Meglio attivi oggi che radioattivi domani

14 marzo 2009
17/03: Roma - Meglio attivi oggi che radioattivi domani
IL MOVIMENTO STUDENTESCO I CORVI INVITA ALL'INCONTRO SUL TEMA DEL NUCLEARE CON IL PROF. ANGELO BARACCA

conferenza_baracca_roma.jpgDi fronte alla recente decisione da parte del Governo Italiano di investire sul nucleare e di impegnarsi per la costruzione di nuove centrali sul nostro territorio, di fronte al preoccupante riarmo nucleare che sta interessando tutta l'Europa, di fronte alla protesta di migliaia di persone contro il folle progetto dello Scudo spaziale che comporta l'installazione di una base radar in Repubblica Ceca, è necessario approfondire e presentare la complessa e tanto discussa tematica dell'energia nucleare: gli effetti, i rischi ambientali e le possibili conseguenza sull'essere umano.

È possibile immaginare una scienza e una ricerca etiche che siano realmente al servizio dell'essere umano?
A questa domanda risponderà Angelo Baracca, fisico e Professore dell'Università di Firenze, impegnato da tempo nella ricerca scientifica sul tema del nucleare ed esperto in relazioni internazionali.
Il Dott. Gerardo Femina, esponente del movimento popolare "Ne zakladnam" contro le basi militari USA in Repubblica Ceca, mostrerà invece la recente esperienza di protesta e di condanna da parte della popolazione contro una così folle decisione.
Il Movimento Studentesco I Corvi propone un dibattito aperto e a più voci per indagare la questione nell'ottica di una conoscenza volta a un approfondimento che completi e arricchisca di nuovi punti di vista le informazioni e teorie proposte dai libri di testo.

MARTEDÍ 17 MARZO 2009
UNIVERSITÀ "LA SAPIENZA" DI ROMA
AULA 4 DIP. DI FISICA
EDIFICIO NUOVO
ORE 15:30

Promosso dal gruppo studentesco I Corvi
Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza
Per info: Chiara Moncada 338.2003448 monchiara@email.it
www.pressenza.org
www.marciamondiale.org
www.europeforpeace.eu
www.icorvi.net

icorvi.jpglogomm_ufficiale-rgb_largeit.png
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mercoledì 11 marzo 2009

Campagna di sensibilizzazione "La Conoscenza per l'Integrazione, l'Integrazione per la Sicurezza"

Al via la campagna di sensibilizzazione "La Conoscenza per l'Integrazione, l'Integrazione per la Sicurezza" promossa da Progetto ImmigrazioneOggi - ONLUS.

Rendere consapevoli i cittadini italiani e stranieri delle regole che governano il nostro Paese per garantire una corretta integrazione, condizione fondamentale ai fini della difesa della sicurezza nel nostro territorio: è questo l'obiettivo dell'iniziativa "La Conoscenza per l'Integrazione, l'Integrazione per la Sicurezza" promossa da Progetto ImmigrazioneOggi - Onlus e patrocinata senza oneri dal Ministero dell'Interno, dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, dal Ministero degli Esteri, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri- Dipartimento Pari Opportunità e dalla Croce Rossa Italiana.

La campagna prende l'avvio oggi e proseguirà per tutto il 2009.
Una iniziativa che intende raggiungere l'obiettivo prefissato attraverso una serie di strumenti, tra cui, primo tra tutti, la divulgazione della Carta dei valori della cittadinanza e dell'integrazione, il documento voluto dal Ministero dell'Interno nel 2007 che, attraverso l'indicazione dei valori e dei principi validi per coloro che intendono risiedere legalmente in Italia, rappresenta una sorta di vademecum per una corretta integrazione.
Il testo della Carta dei Valori è stato tradotto in 8 lingue e personalizzato a cura di Progetto ImmigrazioneOggi e messo a disposizione degli organismi e delle imprese che sostenendo l'iniziativa hanno voluto non solo dare un segno tangibile della propria sensibilità nei confronti del problema dell'integrazione, ma si sono anche impegnate a divulgare la Carta dei Valori all'interno del proprio ambiente lavorativo.

L'importanza dell'iniziativa è stata per ora colta dall'ITC (Interpreti e Traduttori Consorziati), dall'ANFP (Associazione Nazionale Funzionari di Polizia) e da Studio Immigrazione sas.
Questi soggetti si sono impegnati a stampare il documento scaricabile da ImmigrazioneOggi, distribuirlo ai propri dipendenti o, più semplicemente, collocarlo in un posto visibile ed accessibile della sede: un piccolo gesto che potrà contribuire alla divulgazione della Carta, in modo da favorirne la conoscenza ed il rispetto dei suoi principi.
Oltre alla divulgazione della Carta dei Valori, grazie al contributo di ITC, ANFP e Studio Immigrazone sas, e di quanti altri vorranno aderire nel corso dell'anno, la campagna "La Conoscenza per l'Integrazione, l'Integrazione per la Sicurezza" si svilupperà per tutto il 2009 attraverso altre iniziative:
- un concorso fotografico nazionale che sarà lanciato entro questo mese sul tema "Identità e culture di una Italia multietnica" rivolto ai cittadini italiani e stranieri residenti in Italia;
- un Convegno nazionale sul tema "La Carta dei valori e dell'integrazione: uno strumento per agevolare l'armonica convivenza in un'Italia multietnica" (ottobre) organizzato presso l'Università di Roma Tre;
- la concessione di riconoscimenti alle aziende che si sono distinte con azioni positive di integrazione dei lavoratori immigrati (dicembre)

sabato 7 marzo 2009

Marcia Mondiale: Nudi per la Pace Asuncion Paraguay

I militanti della Marcia Mondiale hanno manifestato nudi ad Asunción per la nonviolenza e la fine di tutte le guerre.

lunedì 2 marzo 2009

Mondo Senza Guerre e Marcia Mondiale su ISORADIO RAI

Domani 3 marzo andrà in onda su Isoradio RAI un'intervista a Giorgio Schulze sulle attività di Mondo senza guerre e in particolare sulla Marcia Mondiale.

venerdì 27 febbraio 2009

PETIZIONE POPOLARE NON ABBIAMO BISOGNO DEL NUCLEARE

http://petizione.perilbenecomune.org/

PETIZIONE POPOLARE
NON ABBIAMO BISOGNO DEL NUCLEARE
Al Presidente della Repubblica,
Al Presidente del Senato,
Al Presidente della Camera Deputati,
Al Presidente del Consiglio,
Ai Parlamentari tutti
Noi cittadini e cittadine italiane, visto il "Piano Triennale per lo Sviluppo", approvato dal Consiglio dei Ministri, che lancia "il ritorno all'energia nucleare", facciamo presente che:

a. Il popolo italiano ha votato a larghissima maggioranza, con i 3 referendum del 1987, l'uscita definitiva dell'Italia dall'avventura nucleare, come hanno deciso anche Austria e Polonia (che non hanno avviato le loro centrali già costruite), Danimarca, Grecia, Norvegia e Irlanda (che hanno rinunciato alla loro costruzione), Germania, Belgio, Olanda, Spagna e Svezia (che hanno deciso di non costruire più centrali nucleari nel loro territorio, puntando sulle energie rinnovabili).

b. Il nucleare non ci libera dalla dipendenza dall'estero: l'uranio è una fonte esauribile; per far funzionare le centrali dovremmo importarlo e il suo prezzo sta salendo ancora più rapidamente del petrolio: dal 2001 al 2007 si è moltiplicato per dieci.

c. Non esiste il nucleare "sicuro" e "pulito": i reattori di "quarta generazione" sono previsti tra 25-35 anni (dopo il 2030, attorno al 2040); intanto il governo vuole costruire centrali di "terza generazione" che non hanno risolto né il problema della sicurezza ( non c'è solo Cernobyl, ma decine di incidenti gravissimi come quelli che hanno provocato 7 morti nelle centrali giapponesi tra il 1995 e il 2005) né di come smaltire le scorie che restano radioattive per centinaia e migliaia di anni.

d. La strada maestra sono le energie rinnovabili: Germania, Spagna, Austria, Grecia, Danimarca e tanti altri stati, europei e non, si stanno liberando dalla schiavitù del petrolio investendo grandi risorse sull'energia solare termica, fotovoltaica e a concentrazione, sull'energia eolica e sul risparmio e razionalizzazione degli attuali consumi. In Italia basterebbe coprire di pannelli fotovoltaici solo lo 0,1% (un millesimo) del territorio nazionale (utilizzando un decimo di tetti, pensiline, barriere autostradali ecc.) per soddisfare il 20% del fabbisogno nazionale di energia elettrica.

e. Il nucleare è fuori mercato, vive grazie a sovvenzioni statali e militari: Le stime Usa per i nuovi impianti danno il costo del kWh nucleare a 6.3 cent, addirittura il 20% in più dei 5,5 cent del gas o 5,6 del carbone (anche questi, peraltro, dannosi per la salute e l'ambiente). Per questo negli Usa, nonostante gli enormi incentivi stanziati da Bush, nessun privato ci investe dal 1976. L'unico reattore in costruzione in Europa è in Finlandia, perchè quello stato carica sul proprio bilancio (dei contribuenti) smaltimento delle scorie e smantellamento finale della centrale (che costa quasi come la costruzione). Gli altri 8 stati che, nel mondo, investono nel nucleare, lo fanno, quasi tutti, per produrre anche materia prima per le bombe: Cina, India, Russia, Pakistan, Giappone, Argentina, Romania e l'Iran, attualmente nel mirino degli Usa, perchè non è suo alleato.

Perciò chiediamo ai massimi rappresentanti di Stato e Parlamento di non tradire la volontà popolare e non imboccare, con i nostri soldi, questo costosissimo vicolo cieco.

mercoledì 25 febbraio 2009

Diritto all'istruzione

Nella Scuola Primaria ci aspettano: tre anni consecutivi di tagli, cinque
anni per portare il nuovo modello "a regime", una drastica riduzione
del personale insegnante e tecnico-amministrativo, un aumento del
numero di alunni per classe, l'eliminazione di tutte le compresenze in
tutti i modelli orari, una riduzione del tempo-scuola e delle
opportunità formative, l'introduzione del "maestro unico" che dovrà
farsi carico di sempre più alunni per classe con esigenze e modalità di
apprendimento diversificate ...

NON VOGLIAMO un ritorno al passato, ad una scuola che andava bene 30 anni
fa ma che non regge di fronte alle sfide e alla complessità di oggi!
Quali saranno i costi sociali e culturali di questi provvedimenti nel
futuro?

Facciamo sentire la nostra voce e la nostra indignazione contro i tagli alla
Scuola Primaria !!!

Genitori, nonni, insegnanti, personale della scuola, studenti, cittadini:
inviamo tutti una lettera al Ministero dell'Istruzione, al Dirigente
Scolastico Regionale, all'Assessore all'Istruzione della nostra regione ...

Come fare?

Vai a questo link nel sito del Comitato genitori e insegnanti per la scuola
pubblica http://comitatoscuolapubblica.wordpress.com/estorm

TROVERAI TUTTE LE ISTRUZIONI, GLI INDIRIZZI DI POSTA A CUI
SPEDIRE E UN TESTO-BASE DI LETTERA (per genitori, insegnanti,
cittadini).

Due minuti del tuo tempo per il futuro dei nostri figli,
della scuola pubblica italiana, del nostro paese!
http://comitatoscuolapubblica.wordpress.com/estorm