giovedì 26 novembre 2009

SABATO 5 Dicembre 09 - Milano - CINEMA ARIOSTO "Vietato sognare"


Vietato sognare

Film documentario di Barbara Cupisti

vincitore del Premio Amnesty Italia 2009 – Cinema e diritti umani

In proiezione sabato 5 dicembre 2009

Ore 21:00 – Cinema Ariosto

Via Ariosto 16, Milano

In occasione della Marcia Mondiale Mondiale per la Pace e la Nonviolenza , la Comunità per lo sviluppo umano organizza la proiezione della pellicola Vietato sognare , a cui farà seguito un momento di riflessione sui temi del dialogo e della nonviolenza. Parteciperanno la regista del documentario Barbara Cupisti, Alì Abu Awwad, rappresentante del movimento pacifista palestinese Al Tariq che ha preso parte alla sua realizzazione e Giorgio Schultze, portavoce europeo della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza e del Movimento umanista.

La guerra infrange i sogni, taglia l'orizzonte, relega l'uomo in uno stato di impotenza nei confronti di una realtà nella quale gli viene precluso ogni spazio di movimento, di sviluppo personale, intellettuale, sociale, ogni possibilità di scelta. Ai bambini viene negata la serenità, il diritto a vivere una fanciullezza dolce e libera, costretti a crescere nella diffidenza, nella cultura di un conflitto che non gli appartiene. Un conflitto che hanno ricevuto in eredità, che forse apparteneva ai propri genitori ma che ancora oggi, epoca in cui dovrebbe essere già stato svuotato di ogni significato culturale, territoriale o religioso, perpetra odio, violenza e discriminazione. La spirale non si è fermata e nell'ignoranza della comunità internazionale i bambini che hanno ricevuto questa tragica eredità, un domani la trasmetteranno loro malgrado e altrettanto inconsapevolmente ai propri figli.

Vietato sognare, film documentario scritto e diretto da Barbara Cupisti che le è valso il Premio Amnesty Italia 2009 – Cinema e diritti umani, racconta alcune di queste storie. Un percorso che attraverso la macchina da presa, mostra le contraddizioni di un conflitto mai sanato, quello israelo palestinese, in un territorio come Hebron, luogo dall'alto valore simbolico, dove gli adulti lottano e muoiono ancora per la terra e i bambini possono diventare bersaglio di rappresaglie e ritorsioni. Ma anche storie uomini che hanno conosciuto la guerra, imparato la lezione sulla propria pelle e hanno deciso di rifiutare la tragica eredità che la storia gli ha consegnato, diventando protagonisti di una nuova ricerca. Ex soldati israeliani e ex miliziani palestinesi, uomini ossessionati dalla ricerca della pace come un tempo erano stati ossessionati dall'idea della guerra. Uomini che ora vengono spesso additati come traditori, perché hanno trovato la forza di creare ponti per diffondere dal basso una cultura del dialogo che si insinui e capovolga quella del conflitto e restituisca ai propri figli il diritto di sognare


Nessun commento: