lunedì 16 febbraio 2009

Le Scuole Senza Permesso nel tritacarne della campagna elettorale

Milano, 16 febbraio 2009

LE SSP NEL TRITACARNE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE

Nei giorni scorsi il quotidiano Libero ha contattato le SSP per
ottenere un'intervista e scrivere un articolo sulla Rete (poi uscito
sabato 14/2 scorso).
"Che stiano cominciando a pensare che, abissali differenze a parte, ci
sia qualcosa che si possa tutti indistintamente valutare come utile e
degno"?

No, naturalmente. Lo scopo era un altro, l'obiettivo più grande.

Si comincia osservando che in fondo la vita dei "clandestini" non è
poi così male, visto c'e' qualcuno che li accoglie e che addirittura
organizza per loro, oltre ai corsi di italiano, feste, cineforum e
(udite udite) tornei di calcetto.
Si continua stupendosi come queste dodici "associazioni onlus" non
facciano tutte queste cose illegali di nascosto nelle cantine come
carbonai, ma addirittura alla luce del sole, pubblicizzando tutto su
un "portale" con nomi, indirizzi e orari ("...tutti sanno che i
clandestini sono lì e perfino a che ora ci vanno, ma nessuno li
tocca").
E si finisce con l'unica domanda che importava veramente al
giornalista: "Ma chi vi paga?"

Risposta per noi semplicissima: nessuno, abbiamo solo avuto
occasionali contributi dalla Provincia di Milano a fronte di specifici
progetti.

Ma la frittata era ormai fatta.

"LE SCUOLE PER CLANDESTINI LE PAGHIAMO NOI" e "ORA AI CLANDESTINI
PAGHIAMO IL CALCETTO" i titoli rispettivamente della prima di
"LiberoMilano" e della pagina interna.

Insomma un ariticolo più ispirato alla lotta tra candidati alla
Presidenza della Provincia di Milano (Penati / De Corato) che ad una
vera "lotta all'illegaliltà". Anche se le minacce non mancano: "E'
evidente che queste persone stanno violando la legge e devono essere
denunciate" afferma il vice-sindaco De Corato.

Non siamo particolarmente interessati ad entrare in polemica nè con
Libero nè con il vice-sindaco-candidato, vogliamo però correggere
alcune affermazioni e ribadire alcuni concetti:

* le scuole della Rete sono tutte gestite da volontari che,
ovviamente, non percepiscono alcun compenso per il lavoro svolto.
L'attività quotidiana di queste scuole è completamente autofinanziata.
Occasionalmente (una volta l'anno) la Rete presenta regolari progetti
alla valutazione della Provincia di Milano che negli ultimi due anni
ha ritenuto opportuno finanziare le attività culturali ed extra
scolastiche proposte.

* Nessuna scuola è "riservata ai clandestini". Le nostre scuole sono
gratuite e aperte a chiunque. Noi non mettiamo le mani nelle tasche
dei nostri studenti per sapere se hanno un certo pezzo di carta o no.
Molte delle scuole ospitano studenti comunitari (francesi, tedeschi,
spagnoli) ed "extracomunitari buoni" (statunitensi). Noi non
accogliamo "immigrati", "stranieri" o "extracomunitari", ma persone.
Nella grande maggioranza dei casi persone che lavorano senza contratto
nelle nostre case, nei cantieri, nei supermercati, negli uffici al
mattino presto o alla sera molto tardi. Osserviamo che senza il
contributo di queste persone il Paese si fermerebbe.

* la Rete delle Scuole Senza Permesso ha una visione della sicurezza
sociale diversa da quella imperante. Noi crediamo che la conoscenza,
il riconoscimento dei diritti e il rispetto reciproco siano la strada
per garantire sicurezza per tutti. Non è respingendo ai margini della
società, offrendo solo lavoro nero malpagato e omicida, impedendo la
riunificazione delle famiglie e negando il diritto alla salute che si
garantirà una società migliore.

Per questi motivi continueremo il nostro lavoro quotidiano, alla luce
del sole.

La Rete delle Scuole Senza Permesso
http://scuolesenzapermesso.blogspot.com/
scuolesenzapermesso@email.it

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